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Passaggio di consegne in azienda

Feb 29, 2020 | News

di Barbara Molinario

Un affare di famiglia è il progetto del Movimento che racconta passaggi generazionali di successo e che premia i giovani imprenditori che, nell’azienda di famiglia, sono riusciti a proiettare l’attività nel futuro, migliorarla e incrementarne il successo.

Un Affare di famiglia è il premio indetto dal Gruppo di Lavoro Made in Italy dei Giovani Imprenditori Confindustria. Alla sua seconda edizione, l’iniziativa ha lo scopo di valorizzare i Giovani Imprenditori che hanno saputo portare avanti e far evolvere l’attività imprenditoriale di famiglia. Il premio, lanciato dal Presidente Alessio Rossi, è stato promosso dai Giovani Imprenditori Confindustria e dalla Luiss Business School, fortemente voluto dalla Vice Presidente Susanna Moccia e coordinato da Salvatore Formisano. I partecipanti sono stati Giovani Imprenditori a partire dalla seconda generazione, iscritti al Movimento.

La giuria, composta da rappresentanti del mondo accademico e imprenditoriale, ha valutato criteri oggettivi e parametri concreti quali l’incremento del fatturato, l’aumento dei dipendenti, l’ampliamento degli stabilimenti produttivi o dei laboratori, la crescita all’estero e degli investimenti in “Industria 4.0” o in ricerca ed innovazione.

Ad aggiudicarsi la seconda edizione del premio è stato Alessandro Acquaderni, responsabile commerciale e marketing di Società Italiana Tecnospazzole, che abbiamo incontrato a margine dell’evento conclusivo del premio.

Come nasce la vostra azienda?

La nostra azienda nasce nel 1908 quando, quasi per caso, il nonno di nostro nonno acquistò un piccolo laboratorio per la fabbricazione di pennelli. Questo laboratorio aveva a sua volta origine nel 1662, gli anni della scuola pittorica bolognese. Con il passare degli anni, la produzione si è evoluta e con essa anche il prodotto. Intorno agli anni ’50, nostro nonno Pietro decise di convertire la fabbricazione di pennelli a “spazzole industriali e tecniche”, da cui il nome di Società Italiana Tecnospazzole, azienda rinominata con l’occasione della costruzione, negli anni sessanta, del nuovo stabilimento a Casalecchio. Oggi siamo ancora qui, noi tre fratelli Marco, Alessandro e Paolo insieme a mio padre e altri novanta collaboratori.

Hai dei ricordi d’infanzia legati all’attività di famiglia?

Sicuramente sì, e sorrido quando mio padre ripete che non ci ha costretti ad entrare in azienda. Infatti ho ricordi nitidi di molti fine settimana passati a scorrazzare tra i macchinari spenti dello stabilimento con lo skateboard, o ad arrampicarci sulle vette delle scaffalature del magazzino, mentre nostro padre lavorava. Tempo di crescere qualche anno e l’azienda è diventata occasione di lavori estivi indimenticabili.

Quando e come è nata in te la passioneperiltuolavoro?
Il fatto di aver prima vissuto il lavoro come gioco, poi di aver conosciutofindapiccololepersone che stavano creando l’impresa con il proprio lavoro e infine gli studi ingegneristici, hanno creato la commistione giusta che alimenta la mia passione anche oggi.

Negli anni quali sono stati i cambiamenti significativi nel vostro settore?
Il nostro potrebbe sembrare un settore molto lento, antico e tradizionalista, e per certi aspetti lo è, ma stiamo cercando di trasformare queste peculiarità del settore a nostro vantaggio, proponendo innovazione senza doverla subire o senza dover correre per adeguarsi.

Parlaci del passaggio generazionale nella vostra azienda.
Con i miei fratelli rappresentiamo la quinta generazione, stiamo prendendo il testimone da nostro padre.Questoèsicuramenteun passaggio delicato e non possiamo neanche dire di avere un manuale diistruzioniscrittodallequattro generazioni precedenti, perché ogni passaggio è evidentemente unico e in ogni caso, nella migliore delle ipotesi, è un’esperienza che una persona fa due volte nella vita, quando riceve e quando dona.

C’è da dire, però, che qualche tratto critico nel passaggio generazionale lo abbiamo vissuto, ma siamo riusciti a superarlo grazie alla cultura aziendale che in Società Italiana Tecnospazzole è connotata dall’umiltà, non intesa come sottomissione ma come volontà di ascoltare e apprendere. È stato soprattutto questo ad aver creato i presupposti per un passaggio di successo.

A questo, si deve aggiungere una buona dose di studio concreto, di analisi di altri casi aziendali e magari anche l’affiancamento di un consulente esperto nelle imprese di famiglia.

Come descriveresti la vostra esperienza in Confindustria?
È un rapporto in continua evoluzione, ma Confindustria si è dimostrata un partner in ogni occasione: a volte è stata un semplice informatore, ma sempre di più un consulente e oggi abbiamo deciso di partecipare proattivamente all’interno del sistema Confindustria, anche attraverso il mio coinvolgimento nel Consiglio direttivo del Gruppo Giovani di Confindustria Emilia.

Come nuova generazione, quali innovazioni tecnologiche avete apportato all’azienda?
Abbiamo iniziato, per formazione tecnica e passione ad apportare migliorie nei processi produttivi, per poi “abbracciare” diversi ambiti di sviluppo. Dal punto di vista del prodotto, abbiamo creato una piattaforma e un sistema per raccogliere e incentivare le idee di miglioramento che vengono dai collaboratori e dal mercato.Dalpuntodivistadelmarketingstrategico, abbiamo attuato un lungo percorso di riposizionamento e rebranding che ha rafforzato la presenza del nostro marchio. Con l’occasione del 110° anniversario, nel 2018, abbiamo avviato un percorso di valorizzazione delle radici culturali e storiche della nostra impresa e tutto questo è servito da base per il percorso di innovazione tecnologica che stiamo per intraprendere. Oggi un gruppo di lavoro, in sinergia con l’Università di Bologna e con il CERN di Ginevra, è dedicato allo studio delle prossime innovazioni che lanceremo sul mercato. Mai avremmo pensato, anche solo tre anni fa, che nel 2020 saremmo andati al CERN a discutere delle nostre “umili spazzole”.

Come suddividete i ruoli in azienda?

Anche questo aspetto è in continua evoluzione: oggi mio fratello Marco ha la responsabilità della logistica e dello stabilimento in Romania, io ho la responsabilità commerciale e marketing e mio fratello Paolo è entrato nel team commerciale da poco più di un anno, ma ci piace pensare che continueremo a cambiare i nostri ruoli per continuare ad apprendere.

Quale pensi sia l’essenza della vostra attività, la vostra filosofia?
La nostra filosofia è racchiusa nel titolo che abbiamo dato al libro pubblicato in occasione del 110° anniversario, “Innovazione nella continuità” (Ongoing Innovation) nel suo duplice significato di innovare giorno per giorno, ma anche di innovare senza snaturare la nostra storia, mantenendo le radici dei fattori critici di successo alla base della nostra impresa.

Noi, come quarta e quinta generazione, vogliamo rendere il mondo un posto migliore e lo facciamo attraverso una migliore finitura superficiale, che sia un pavimento sul quale camminare a piedi scalzi, la ruota di un camion che percorrerà più chilometri per portare un bene a destinazione, oppure un motore che sarà più efficiente e meno rumoroso grazie a una spazzola che l’avrà ben rifinito. Come Società Italiana Tecnospazzole “Your Brush Solution”, vogliamo porci tra la persona e la superficie e far sì che la superficie trattata dalle nostre spazzole ne migliori l’esperienza.