È ufficialmente iniziato il ciclo di incontri su Pasolini con Angela Iantosca. 5 appuntamenti per affrontare aspetti diversi dell’artista, anche con il contributo di ospiti.
Il primo appuntamento ha visto protagonista insieme ad Angela Iantosca Dario Pontuale, scrittore, saggista e studioso di letteratura otto-novecentesca, autore del libro “La Roma di Pasolini. Dizionario Urbano” edito da Nova Delphi.
Sebbene non fosse romano di nascita, Pasolini visse nella Capitale per 25 anni, una città che ha influenzato profondamente la sua arte ed il suo linguaggio creativo.
Attraverso la lettura di alcuni estratti del suo libro, Pontuale ha accompagnato i presenti attraverso nelle strade di Roma, per ritrovarvi il pensiero dell’artista. Ma quello che ne è emerso non è stato solo il Pasolini artista, ma anche l’uomo, dal suo amore per il calcio, per la città che lo ospitava e la sua amicizia con Moravia.
Forte il coinvolgimento del pubblico, con chi ha conosciuto Pasolini e con una docente che ha rivendicato i suoi tentativi di farlo passare nelle scuole attraverso lo studio di Medea, film del 1969 con Maria Callas, basato sull’omonima tragedia di Euripide.
Sebbene sia morto ormai da quasi 50 anni, Pasolini oggi è ancora vivo e presente a Roma, in particolare nel IV Municipio, dove visse per molto tempo, nonostante in molti sembrano fare di tutto per dimenticarlo.
Lo troviamo nei murales a lui dedicati e in tanti esempi di street art, l’arte del popolo, quella che si fa di notte, che di certo lui avrebbe apprezzato. Era, infatti, solito andare contro le imposizioni e i pregiudizi, lui, rappresentante della piccola borghesia, fu invece un uomo del popolo, degli ultimi, di coloro che conoscevano e vivevano la miseria ogni giorno.
Pasolini, tra le sue luci e le sue ombre di artista e di uomo, raccontò e si mostrò sempre con una chiave realistica cruda e diretta.