È proprio in un palazzo di Casal Bertone, quartiere nato sul finire degli anni ’20, lì dove fino a poco prima c’era la campagna romana, che vive Mamma Roma, il personaggio interpretato da Anna Magnani in uno dei più iconici film firmati da Pier Paolo Pasolini.
Qui vengono ambientate molte delle scene delle sue opere, in una periferia profonda, dove la povertà la fa da padrona, ma dove tutto è autentico e i sentimenti più puri.
Il quartiere è stato oggetto di uno dei tour organizzati da DBG Management & Consulting nell’ambito della manifestazione “Racconto di una vita da Corsaro. Pier Paolo Pasolini”, finanziata dal Municipio IV – Direzione Socio-Educativa. Ancora una volta ad accompagnare (ed affascinare) i visitatori è il Professor Vittorio Maria De Bonis.
Partenza fissata da Piazza Tommaso de Cristoforis, un angolo del quartiere curato, signorile e popolare al tempo stesso, molto vissuto, a pochi passi dalle principali attività commerciali.
Sulla piazza troneggia Palazzo dei ferrovieri, noto anche come Palazzo dei cervi, simbolo del quartiere. Chiaro esempio dell’architettura degli anni ’20, questa è una struttura molto importante, perché rappresenta il fulcro del piano urbanistico di sviluppo che fu alla base della creazione del quartiere di Casal Bertone. Probabilmente fu proprio per la sua riconoscibilità e la sua affinità con la vita popolare delle periferie che Pasolini lo scelse per alcune delle scene di Mamma Roma. Poco dopo l’inizio del film, si vedono i due protagonisti attraversare via Domenico De Dominicis e Piazza De Cristoforis.
Dopo aver raccontato la storia del palazzo e del quartiere, e ricordato come questo sia stato rappresentato nelle opere dell’artista, il professor De Bonis ha accompagnato i visitatori al suo interno, per ritrovare la suggestione raccontata da Pasolini, tra vecchie mura e panni stesi ad asciugare.
Il gruppo si è poi spostato verso la Chiesa di Santa Maria Consolatrice, una chiesa che fu edificata tra il 1942 e il 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, subendo danni a causa dei bombardamenti del ’43 e del ’44. Ma questo non fermò la sua costruzione. L’interno è caratterizzato da un forte richiamo all’epoca paleocristiana. Un grande mosaico che raffigura Maria circondata da figure di santi e dalla rappresentazione delle città di Nazaret e Gerusalemme ricopre completamente l’abside, mentre un altro mosaico con motivi legati alla vite e ai grappoli d’uva si trova sull’arco trionfale.